venerdì 24 febbraio 2012

Paradiso amaro




Dire che “Paradiso amaro” è meglio di “Natale a Cortina” sarebbe come dire che il governo Monti è meglio di quello precedente. Vi fa correre al cinema? Purtroppo è un po' così: ti aspetti il Salvatore e trovi George in un bel filmetto, girato in location nuove e suggestive, con una storia importante, ma privo della capacità di convincere.
Intanto hanno risparmiato sugli obiettivi: il direttore della fotografia ha trovato un grandangolo in offerta e ha usato sempre quello: per i primi piani, per i paesaggi, per interni ed esterni. Se andate a vedere il film e non soffrite il mal di mare, guardate i lati dello schermo: vedrete le immagini deformarsi in tutte le scene. Se non vi ricordate che effetto fa una sbronza di Amaro Riccadonna, eccolo.
Poi hanno preso una storia tragica e hanno tentato di trasformarla in commedia, che è un po' come avere gli ingredienti per fare la Sacher e aspettarsi che dal forno esca una 4 stagioni.
Gli attori: Clooney. Bello quanto vuoi, ma un'espressione intelligente non la regge per più di qualche secondo. Di Shailene Woodley, che nel film è la figlia diciassettenne di Clooney non posso parlare perché sono sposato e tutto quello che mi passa per la mente potrebbe essere usato contro di me. Patricia Hastie è la moglie di Clooney, in coma fin dalla prima scena. È la migliore: non ha espressioni. Infine Nick Krause, giovane maschio, razza bianca, l'adolescente che uccideresti se si avvicinasse a meno di sei metri da tua figlia.
Ci sono 5 nomination all'Oscar pronte a testimoniare l'opposto di quanto scritto fin qui, e tra queste quelle per miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista. Potrebbe anche vincere. Bisognerà vedere con chi si confronterà. Se esistesse l'Oscar per il miglior governo, lo dareste a Monti? Ecco. Uguale.