domenica 4 ottobre 2015

Sostiene Pereira

Ho impiegato più tempo del lecito per leggere questo breve romanzo. Il problema non è del libro, ma mio che l'ho fruito in modalità REM (rapid eye movement). Gli occhi si muovono da sinistra verso destra velocemente, poi tornano a sinistra e vanno a destra, esattamente come quando si legge o come quando si riporta il carrello della macchina per scrivere al punto di inizio riga, se qualcuno se ne ricorda.
La difficoltà della lettura REM consiste nel vedere e capire il testo: il libro è lì, regolarmente aperto, ma le palpebre sono chiuse, il cervello è spento e il respiro chissà dov'è.
Il sonno, tuttavia, è coerente con questo libro perché “Sostiene Pereira” è la cronaca di un risveglio, quello del maturo dottor Pereira, vedovo, abitudinario, che comincia a esistere quando prende atto che esiste un mondo intorno a sé. Non si addormenterà più grazie alla sua coscienza e alla penna di Tabucchi. Il quale oltre al romanzo ci consegna una nota a fine libro tra le più belle che abbia letto: la genesi del personaggio Pereira è affascinante quanto il romanzo.
Non mi resta che scusarmi con Pereira e con il suo autore se sono stato tanto lento.

È un periodo così: mi metto a letto con gli occhiali e le migliori intenzioni e mi implucco in pochi minuti. È sicuramente colpa della stagione. Quello che non so dire è se si tratti della stagione dell'anno o di quella della vita.

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