giovedì 10 aprile 2008

Tutta la vita davanti

Dire: "Andate a vedere Tutta la vita davanti sarebbe come: "Guarda che bella quella vasca da bagno" mentre dentro la vasca c'è Eva Longoria che gioca con la paperella.
Come dire che certe volte non è il contenitore, ma il contenuto a fare il film.

Di quale contenuto si parla è presto detto: Sabrina Ferilli inaugura la giornata di lavoro in un call-center cantando, ballando e facendo cantare e ballare le sue dipendenti, le quali la seguono nella coreografia, sorridendo convinte e motivate. Subito dopo iniziano a lavorare, vendendo apparecchi inutili per 600 euro al mese. In omaggio regalano anche la propria anima.
L'immagine è talmente assurda che sembra vera. E sembra vera perché lo è. Ci sono persone che hanno la capacità di motivare gli altri e altri che non hanno niente di meglio nella vita che lasciarsi motivare. Il tutto per far arricchire un terzo. Fico.

A questo punto diciamo che Eva Longoria non c'è. Ma solo perché al suo posto c'è Isabella Ragonese. La conoscete già? Non mentite. Non la conosce ancora nessuno. Ed è strano, perché è talmente brava a combinare uno dei 1500 tipi di sorrisetti che possiede con l'inclinazione del volto e l'intensità dello sguardo, che potrebbe recitare anche senza parlare. È talmente vera che la vorresti come fidanzata e, se non è possibile, come moglie, compagna, collega, sorella, figlia o, almeno, nuora.

I motivi per andare a vedere la vasca da bagno ci sono. Ne potrete trovare altri, ad esempio Valerio Mastrandrea, che fa il sindacalista certamente meglio dei suoi colleghi di Alitalia. C'è la comparsa che impersona sua moglie, che ha una sola battuta in tutto il film, ma se la gioca talmente bene che merita una citazione. Forse è merito anche di chi ha scritto i dialoghi, Francesco Bruni insieme con Paolo Virzì che è anche il regista.

Ora c'è un solo problema. Se il film è arrivato a Cuorgnè sabato scorso, significa che a Torino e nelle altre città è in programmazione da almeno un mese e mezzo. Questo vuol dire un'altra cosa: che per andare a vedere la Ragonese e "Tutta la vita davanti" non avete tutta la vita. Al massimo un week end.

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