Soltanto perché
passavo davanti alla biblioteca del paese, soltanto perché era sul
tavolo delle novità e soltanto perché avevo una mano libera.
Infine perché volevo capire il motivo di tanto successo. Dico
subito che non l'ho capito. Non solo il posto che ha occupato e
occupa ancora in classifica, ma nemmeno il contenuto. Mi sono
perso già alla seconda lezione e, se ti mancano le basi della
meccanica quantistica, ditemi voi come si fa a penetrare nel mondo
delle particelle elementari.
Ho apprezzato invece
la prima lezione, quella sulla teoria della Relatività, in
particolare un passo in cui Rovelli esula dalla fisica per parlare
delle persone. In particolare parla di Einstein e dice che da
giovane, Albert era svogliato, indisciplinato e perdeva tempo. Ne
approfitta per dire che i genitori degli adolescenti sbagliano
quando cercano di riportare i figli sui binari della disciplina,
poiché i ragazzi hanno bisogno di perdere anni luce di tempo per
crescere bene e sani. Mi ci sono ritrovato in pieno. La penso
esattamente come lui. Come genitore, infatti, sbaglio alla grande
nel senso indicato da Rovelli. Come figlio, invece, non ho
sbagliato niente: il tempo che ho perso da giovane lo so solo io,
ma se è vero che l'universo è curvo, prima o poi lo ritroverò.