martedì 16 maggio 2017

Fate presto e mirate al cuore

 Il primo capitolo, direi "elettrizzante"

 1


Dopo qualche minuto, la donna si rilassò un poco o, per lo meno, iniziò a fingere.
Il sorriso che rivolse all’uomo voleva esprimere un buon grado di complicità e sembrava quasi autentico. Quasi, perché invece la poveretta era terrorizzata. Lo sarebbe stato anche lui se si fosse trovato al suo posto.
Non era stupida: sapeva che mostrarsi impaurita sarebbe stato come ammettere tutto e accettare il castigo.
Dubbi, comunque, non ce n’erano: aveva sbagliato e quelli del Personale avevano deciso per una sanzione esemplare. L’avevano anche avvertita, come erano soliti fare. Per questo si era presentata all’appuntamento e ora si trovava nuda, immersa in una vasca di acqua bollente, con quell’uomo che la osservava da vicino, seduto sui talloni.
Salvatore Nicosia rimboccò la manica destra della camicia senza fretta, poi immerse la mano ed ebbe conferma di ciò che immaginava: l’acqua scottava. Se la donna avesse avuto la coscienza pulita avrebbe protestato. Come poteva resistere a quella temperatura? La osservò con più attenzione: la pelle alla base del collo era arrossata, a larghe chiazze, e così anche sul petto. Teneva le mani accoppiate in grembo per coprirsi là dove era completamente rasata. I seni però erano a disposizione, appena sotto la superficie. A Nicosia non piacevano: troppo gonfi e sferici, frutto palese di una mastoplastica effettuata al risparmio. Non aveva mai toccato seni al silicone ed era curioso. Appoggiò la mano sopra il destro e strinse un po’. Poi passò all’altro. Le punte, indefinite, tinta su tinta, non risposero in nessun modo. Era per via della temperatura troppo elevata dell’acqua? O perché la paura annullava ogni altra sensazione?
La mano scivolò lungo il ventre, fino a incontrare le barricate che la donna aveva improvvisato con i polsi stretti tra le cosce. Senza guardarla, solamente con la pressione della mano, le fece capire che la resistenza non era gradita. Lei cedette e, aprendosi, concesse qualsiasi cosa.
Nicosia arrivò al caposaldo che lei aveva così poco eroicamente difeso, vi transitò sopra ma non si soffermò, risalendo invece l’interno di una gamba fino al ginocchio, finalmente fuori dall’acqua bollente.
La donna cercò di leggere il suo sguardo per capire che cosa la aspettasse, ma lui le negò ogni contatto con gli occhi. Avrebbe dovuto sorridere per tranquillizzarla ma non ne aveva voglia. Continuò a carezzarla in quel modo per qualche minuto ma non appena cessò, si accorse che si era irrigidita, come faceva lui quando il suo dentista cambiava attrezzo e gli ordinava di spalancare la bocca. Sì, aveva ancora paura.
Il bagno era luminoso e completamente piastrellato color beige.
Sarebbe uscita parecchia acqua e Nicosia provò a immaginare che cosa avrebbe pensato la donna che rifaceva le camere. Chissà perché poi doveva essere una donna. Magari era un uomo, un peruviano. Ne aveva già visti di uomini lavorare negli alberghi.
Seguendo una qualche sua idea, la donna inarcò il bacino, offrendo il sesso appena sotto un velo di acqua. Nicosia non se lo aspettava. Chi credeva di prendere in giro? Per qualche momento la assecondò, poi risalì con esasperante lentezza fino alla gola e la afferrò, trattenendola in una sola mano. La donna spalancò gli occhi e cessò di respirare. Il corpo rimase immobile, sospeso nell’acqua. Nicosia allentò la presa e ritirò la mano. Non aveva stretto e infatti non aveva lasciato alcun segno. Scosse platealmente la testa mentre si drizzava e prendeva uno degli ospitini per asciugarsi il braccio.
La donna parve rilassarsi, questa volta senza fingere.
«Cosa credevi di fare, eh?» domandò Nicosia rompendo il silenzio.
«Lo so...»
«Se lo sapevi perché l’hai fatto?» Il tono, che poteva essere quello di un padre con una figlia disobbediente, contrastava con le carezze che le aveva riservato e con l’offerta di lei, confermata da quelle ginocchia appoggiate ai due bordi della vasca.
«Non succederà più» promise.
Nicosia pensò che probabilmente era vero, ma non era lì per raccogliere il pentimento della donna.
Sganciò la cintura dei pantaloni, ma si interruppe subito.
«Chiudi gli occhi» le ordinò.
La donna sorrise di sollievo: se la sarebbe cavata con del sesso. Per essere convincente e dimostrare che di lei ci si poteva fidare, oltre a chiudere gli occhi, li coprì con le mani.
Sentì che l’uomo armeggiava con qualcosa.
«Ehi!» la richiamò lui dopo qualche secondo.
La donna guardò e si accorse che era ancora completamente vestito. Era in piedi, un po’ discosto dalla vasca e teneva sospeso qualcosa sopra di lei.
Istintivamente, unì le ginocchia.
«No!» tentò di urlare quando riconobbe un asciugacapelli.
Nicosia invece fece segno di sì con la testa e lo lasciò cadere nell’acqua.



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