Ecco: qualunque regista (Vanzina e Neri Parenti esclusi ovviamente) saprebbe tirar
fuori qualcosa di decente con questi elementi a disposizione,
George Clooney legge la sceneggiatura,
si immagina il film e che fa? Inizia le riprese? No, prima si procura
degli attori non protagonisti così efficaci che diventano più protagonisti dei
protagonisti. Ci sono delle facce in questo film che reclamano la standing
ovation. Ora, io ho una memoria davvero scarsa, altrimenti
direi quante e quali citazioni ci sono nelle scene che si
susseguono, nei volti e nella perfezione di certe inquadrature. Per esempio, non
ho mai visto un pomolo di porta bello e illuminato come quello che
ruota in Suburbicon, né un'ombra su un muro che sappia parlare bene come
questa. Clooney, nel ritrarre l'uno e l'altra, riesce a far recitare come grandi attori persino ombre e riflessi.
Infine, Clooney fa il Clooney, ovvero tenta di rovinare il film infilandolo nel cestello della lavatrice e centrifugando con il programma "contesto sociale". Per fortuna la sceneggiatura dei fratelli Coen gli impedisce di fare cazzate e la deriva di denuncia razzista, pur essendo ben presente, resta in secondo piano. In close up rimane una storia "pulp" che potrebbero
aver diretto Hitchcook e Tarantino insieme, un po' litigando, un po'
dandosi il cinque.
Suburbicon potrebbe anche non piacere a tutti e lo capirei,
perché è più bello che emozionante. Più appagante che
affascinante. Per me è assolutamente soddisfacente, persino da
rivedere a breve, ma forse si era capito.
Concordo completamente, un ottimo film dei Coen, quando Clooney ci mette del suo (la lezioncina sui buoni e i cattivi) prende una stecca.
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