sabato 26 maggio 2018

La padrona dell'acqua

Nella parte alta della montagna c'era una fonte dalla quale sgorgava un'acqua dalle proprietà straordinarie. Su una roccia lì accanto, all'ombra di una sporgenza, sedeva la padrona e tutti quelli che salivano dovevano chiedere a lei per avere un po' della sua acqua.
Un giorno, alla fonte giunse un uomo, le porse il secchio e le chiese di riempirlo.
« Per cosa ti serve? » domandò la padrona.
« Il mio fienile sta bruciando e io devo spegnere il fuoco! »
La donna gli rifiutò l'acqua.
Poco dopo si presentò un altro uomo.
« Per cosa ti serve la mia acqua? »
« I miei campi seccano, il frumento muore. »
La donna gli rifiutò l'acqua.
Venne una giovane.
« Brucio dentro e non voglio peccare. » disse la ragazza.
La donna le rifiutò l'acqua.
Venne una madre a domandare acqua per dissetare i suoi figli, ma la donna le rifiutò l'acqua.
Era già il tramonto quando una giovane donna si presentò con due somari, carichi di secchi. Consegnò il primo e chiese alla padrona di riempirlo.
« Per cosa ti serve tutta quest'acqua? » le domandò l'altra.
« Per prima cosa voglio che lui si specchi e riconosca la colpa nei propri occhi. Per cui dammela limpida. »
« E poi? » domandò la padrona.
« Poi lo spoglierò e, nudo come sarà, lo laverò per ore, fino a quando scomparirà l'odore delle altre donne. Quindi dammela pura. »
E poi?
« Poi lo disseterò goccia a goccia fino a che lui chiuderà gli occhi per il piacere. Per questo la voglio fresca.»
«E poi?»
«Poi, quando sarà stordito dal piacere, lo affogherò. Per cui dammene tanta. »
La padrona della fonte cominciò a riempire i secchi.

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