mercoledì 3 ottobre 2007

Il cacciatore di aquiloni

Khaled Hosseini è riuscito a farcire le pagine del suo primo, grande, romanzo “Il cacciatore di aquiloni” con la nostalgia per la sua terra sfigatissima (l'Afghanistan), l'odio per i talebani, il ripudio per la violenza, l'amore per i figli, i misteri e le malefatte dei padri. Allo stesso tempo mette ordine nelle nostre lacunose nozioni sulla storia recente del suo Paese, rovistando tra le macerie di Kabul.


Ma Hosseini ha scritto anche “Mille splendidi soli”, nel quale ha saputo comunicare l'amore per la sua terra sfigatissima (l'Afghanistan), l'odio per i talebani, il ripudio per la violenza, l'amore per i figli, i misteri e le malefatte dei padri. Allo stesso tempo è riuscito a mettere ordine nelle nostre lacunose nozioni sulla storia recente del suo Paese, rovistando tra le macerie di Kabul.


Due libri da leggere se davvero amate o volete avvicinarvi a questo grande scrittore e volete conoscere la nostalgia per la sua terra sfigatissima (l'Afghanistan), l'odio per i talebani, il ripudio per la violenza, l'amore per i figli, i misteri e le malefatte dei padri. Allo stesso tempo metterete ordine nelle vostre lacunose nozioni sulla storia recente di quel Paese, rovistando tra le macerie di Kabul. E rovista rovista, sta a vedere che salta fuori anche il terzo romanzo.

1 commento:

  1. io ho letto solo il cacciatore di aquiloni. ... hosseini scrive bene, ma anche tu te la cavi...

    ciao

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