|
Aldo è l'haggis |
La facoltà di Medicina dell'Università
di Lione mi ha chiesto di donar loro il mio corpo quando sarà ora,
per poterlo studiare. Pare che io sia uno dei 9 unici sopravvissuti
dopo tre anni di dieta Dukan.
Sono tre anni domani, 3 marzo 2015 e, devo, dire, non
mi sento poi così male.
Vi do qualche informazione.
Ho iniziato perché non vedevo più il
mio orgoglio. Nemmeno se tenevo dentro la pancia e sporgevo il collo
in avanti. Niente: per vederlo dovevo usare lo specchio, ma come si
fa a parlare con la parte migliore di se stessi con l'intermediazione
di un estraneo freddo, lucido e piatto?
Così ho letto il libro “La dieta
Dukan” e l'ho applicata pedissequamente.
In tre anni non ho mai saltato un
giovedì. Più avanti spiegherò cos'è il giovedì.
Prima i numeri.
Peso, Il 3 marzo 2012 alla
sveglia pesavo 90,5 il massimo mai raggiunto. Sarebbero 90,4 al netto
dell'orgoglio, ma quello bisogna calcolarlo.
Oggi, 2 marzo 2015: sempre alla
sveglia, sono 76 e rotti e diciamo che da due anni, chilo più, chilo
meno, questo è il mio peso. Sono sceso anche a 72 chili ad agosto
2012, ma non avevo un bell'aspetto. Qualcuno mi consigliava di fare
un po' di chemio che mi avrebbe tirato su.
Perdere 18 chili è una bella
soddisfazione. Per misurarla occorre andare al supermercato,
afferrare 2 confezioni di acqua minerale da 6 bottiglie da 1,5 caduna
e trascinarle fino alla cassa. Sono 9 chili per braccio, che cercano
di estrarre le capsule degli omeri dalle scapole senza anestesia. Ti
chiedi: ma mi portavo dietro tutto quel peso inutile? E come facevo?
La vita senza quei chili migliora: ti
chini a raccogliere le cose per terra senza pensarci, ti allacci le
scarpe senza andare in apnea e puoi conversare con il tuo orgoglio
senza dover sfruttare l'eco offerta del guardaroba.
I contro. I contro sono la
dieta, ovviamente. La Dukan consiste in una sola regola: magiare solo
proteine. Che significa: carne, uova, pesce, ricotta, glutine e acqua
in alcune varianti. Ci si stanca presto. Fare colazione con un uovo
sodo o con un piatto di bresaola è dura. Il pesce è tanto buono, ma
sempre e solo ai ferri o lesso è una morte. L'albese mi piace, ma
senza olio e senza parmigiano e senza sedano e senza noci tanto vale
morsicare il culo di una mucca!
I pro: questa dieta fa schifo ma
non fa patire la fame. Le proteine hanno la virtù di intasare il
fegato che manda segnali di sazietà. Un altro pro è che è veloce.
In due o tre mesi si perdono i chili e se si sopravvive, le cose
migliorano. Un altro pro: i veterani come me possono
permettersi di fare la dieta un solo giorno la settimana, il giovedì.
Se ogni giovedì rispetto le regole monastiche, gli altri giorni
posso darmi a pasta, mascarpone, formaggi e persino dolci. Il sesso
non è vietato mai.
Ah, nella dieta sono compresi 30 minuti
di camminata ogni giorno, che sono una bella cosa. Io ne faccio 50,
non perché vado piano, ma perché l'anello che percorro è di quasi
6 chilometri. O lo completo o non rivedo casa.
Ecco tutto. Se volete saperne di più,
contattatemi in privato, se volete fare la dieta, compratevi il libro
“La dieta Dukan”. Intanto io risponderò all'Uiversità di Lione.
Dirò loro che possono sì studiare il mio corpo, a patto che alla
fine lo restituiscano, in modo che possano cremarlo come piace a me,
con tanto burro e in un forno ben ventilato.