martedì 1 dicembre 2015

The Visit


Nella lista di film che mi porterò in paradiso per non annoiarmi ci sono “Vacanze romane” “Operazione sottoveste” “Blade runner” “Pulp fiction” “Blues brothers” un paio di porno nel caso in cui la chiavetta UMTS di Vodafone non prendesse e, certamente, “Il sesto senso” di Night Shyamalan. Anzi, “Il sesto senso” è nella mia top five. Forse era addirittura al primo posto fino a un mese fa quando è stato sostituito da “Dio esiste e vive a Bruxelles”.
Perché mi piace così tanto “Il sesto senso”? Perché è genio puro. Per questo ieri sono andato a vedere il nuovo film di Shyamalan, “The Visit”. Purtroppo “The Visit” non entra nella lista di dvd da portare in paradiso. Al massimo posso consigliarlo al San Pietro di caffè Lavazza e solo perché mi sta sulle palle.
Non che “the Visit” sia fatto male, al contrario, ma non è l'horror che mi aspettavo da Shyamalan. Mi ha deluso la semplicità della storia. Non è minimamente cervellotico. Il colpo di scena c'è anche qui, ma mentre nel “Sesto senso” ti rovescia dalla sedia, qui al massimo ti cambia il punto di vista.

Chi non mi delude mai è il pubblico delle sale canavesane. Anni fa mi lamentavo dei truzzi in sala. Peggio dei truzzi ci sono i pensionati piemontesi. Commentano. Ieri ne avevo 4 nella fila dietro la mia. Il film inizia con un paesaggio pieno di neve, e da dietro senti “ah, che bela la fioca” (che bella la neve). Dopo poco “O già A sun in America” (Per forza, sono in America) e l'altro giustamente: “an belesì a fioca pi nen” (qui non nevica più) e via così. Notare che i titoli di testa sono finiti da un pezzo. Il film è in pieno svolgimento. Ed è un horror, cazzo! E quelli continuano. Ormai ho un'età in cui posso anche rischiare di morire, quindi mi volto per mettere in chiaro che anche un paese come Valperga potrebbe avere il suo Bataclan. Non li sento più per tutto il film e non capisco come mai. Non sono certo le mie minacce, perché non faccio paura a nessuno. Non è il film, poiché fa meno paura di me. Quindi? Mi piace pensare che si siano addormentati. E spero per sempre.

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