martedì 17 novembre 2015

Dio esiste e vive a Bruxelles

Se avessi scritto questo commento il giorno dopo aver visto il film, sull'onda dell'emozione, avrei detto che è forse il più bel film che abbia mai visto. Oggi, a una settimana di distanza, recuperata lucidità e oggettività, posso affermare che “Dio esiste e abita a Bruxelles” è il più bel film che abbia mai visto. Il “forse” della prima frase l'ho perso nei giorni seguenti, quando scene, idee, parole e immagini continuavano a venirmi su, come i peperoni alla bagna caoda. I miei figli 2 e 3, che erano con me, hanno il mio stesso alito. Dare il massimo dei voti richiede qualche argomentazione. Io non me la sento tanto. Non so nemmeno dire a quale genere appartenga. È una commedia? Forse, nella misura in cui una canzone di De André può essere considerata una canzonetta. È un dramma? Proprio no, anche se questo film parla soprattutto di morte. Facciamo così. Mi spendo un credito, sempre che in anni di commenti ne abbia accumulato qualcuno. Vi dico fidatevi e andate a vederlo quando uscirà nelle sale il 26 novembre. Purtroppo sarete un po' prevenuti se avrete letto queste righe e quindi probabilmente non lo troverete il film più bello che abbiate mai visto, ma non importa, perché sotto sotto, senza che voi ve ne accorgiate, lui lavorerà in background e vi farà svegliare con i peperoni nello stomaco. Fidatevi.

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