sabato 18 febbraio 2017

I complici

Lambert si chiude porte alle spalle. Non fa altro per tutto il breve percorso che Simenon traccia per lui. Non è una novità: pressoché tutti i personaggi di Simenon si comportano allo stesso modo. Se inciampano non sono più in grado di individuare la rotta corretta e sbandano, sbandano sempre più, incespicando nei propri piedi e ripetendo gli stessi errori. Se hanno qualcosa di prezioso fanno in modo di perderlo o rovinarlo.
Ne “I complici” Simenon mostra il momento in cui Lambert compie il suo primo, fatale, errore già in prima pagina. Le restanti 113 non sono altro che la maturazione dei fatti e l'accavallarsi di decisioni sbagliate. Uno sviluppo che per un neofita di Simenon può apparire forzato o assurdo. Ma se di questo autore si accetta il metodo di ricerca, che rende estreme le situazioni per ricercare il senso ultimo di fatti, persone, emozioni e sentimenti, allora si accetta anche che i personaggi non possano salvarsi e che i romanzi possano chiudersi soltanto con un finale malinconico nella migliore delle ipotesi, tragico in tutte le altre.

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