domenica 5 novembre 2017

Blade runner 2049

Il fatto che ci siamo addormentati, io nei primi dieci minuti e mia moglie sui tre quarti, non deve far pensare che sia un film noioso o che i sedili del cinema Reposi siano troppo confortevoli.
In verità, i sedili del Reposi fanno schifo e la cassiera - che non si fida della mia parola, cioè non crede che io abbia 65 anni e quindi non mi concede la riduzione - è indisponente.
Ci siamo addormentati perché abbiamo un'età, anche se la stronza non ci arriva.
Veniamo al film.
È un sequel e se lo guardiamo come tale merita 10 perché è ben fatto e ci sono delle tette. Ma proprio perché è un sequel manca di freschezza e preso a sé vale poco. Le atmosfere sono curate, perfette. Sembra di ripartire esattamente da dove ci siamo lasciati con il primo episodio. Ma è proprio questo il punto. A parte la trama che cambia un po', non ci sono idee nuove. Il lavoro grosso e sporco lo ha fatto Ridley Scott nell'82 inventandosi e regalandoci un mondo.
Ryan Goslin è un buon replicante, un “lavoro in pelle” che piace molto alle donne. La sua fidanzata virtuale è arrapante ancorché virtuale. Harrison Ford è ancora guardabile. Il film però paga il peccato di non essere originale.
Vederlo era un obbligo, così come ho visto la serie di Indiana Jones, di Jurassic park, di Guerre Stellari. Certo far uscire un episodio ogni 35 anni è un bel rischio. Per dire, se la media è questa, il prossimo io mica lo vedo eh. Ma se per caso ci fossi ancora (avrei 93 anni) quella stronza della cassiera mi deve baciare il culo, altro che biglietto ridotto!

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