domenica 29 gennaio 2017

La la land

Oggi mi faccio qualche nuovo amico sostenendo che La la land è un film mediocre e non vale i 7,5 euro del biglietto. Gli unici oscar che potrebbe vincere senza fare scandalo sono quelli strani e - forse - quello per la protagonista femminile, perché Emma Stone è brava, ma magari arriva una concorrente altrettanto brava e si pappa la statuetta.
Il film: intanto inizia con uno dei più brutti balletti che si siano mai visti in un musical. La canzone è davvero brutta, il testo quanto meno banale (nei sottotitoli) e la coreografia a cura di Onda verde in collaborazione con polizia stradale, carabinieri, ACI, Anas, Aiscat e società autostrade fa venir voglia di lasciare il cine anche se il film deve ancora iniziare. Forse che non mi piacciono i musical? Sì, non ne vado pazzo, ma non si tratta di quello, perché ne posso citare uno tra i 10 film più belli mai prodotti e visti dal genere umano, per cui non è questione di genere, ma di mancanza di idee. In la la land l'idea è semplice come il titolo. Mi vedo il regista Damien Chazelle che dice: “facciamo un film sulla realizzazione di un sogno professionale, poi i due protagonisti si innamorano, poi subentrano le difficoltà, allora giù di malinconia per ciò che sarebbe potuto essere e non è stato”. È esattamente quello che ha appena fatto Woody allen con Cafè Society, con la differenza che per lo meno W.A. non interrompe il film ogni 5 minuti per infilarci un balletto. Ormai per me è andata così, ma se mi ascoltate voi potete non andarci proprio.

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