Oggi mi faccio qualche nuovo amico
sostenendo che La la land è un film mediocre e non vale i 7,5 euro
del biglietto. Gli unici oscar che potrebbe vincere senza fare
scandalo sono quelli strani e - forse - quello per la protagonista
femminile, perché Emma Stone è brava, ma magari arriva una
concorrente altrettanto brava e si pappa la statuetta.
Il film: intanto inizia con uno dei più
brutti balletti che si siano mai visti in un musical. La canzone è
davvero brutta, il testo quanto meno banale (nei sottotitoli) e la
coreografia a cura di Onda verde in collaborazione con polizia
stradale, carabinieri, ACI, Anas, Aiscat e società autostrade fa
venir voglia di lasciare il cine anche se il film deve ancora
iniziare. Forse che non mi piacciono i musical? Sì, non ne vado
pazzo, ma non si tratta di quello, perché ne posso citare uno tra i
10 film più belli mai prodotti e visti dal genere umano, per cui non
è questione di genere, ma di mancanza di idee. In la la land l'idea
è semplice come il titolo. Mi vedo il regista Damien Chazelle che
dice: “facciamo un film sulla realizzazione di un sogno
professionale, poi i due protagonisti si innamorano, poi subentrano
le difficoltà, allora giù di malinconia per ciò che sarebbe potuto
essere e non è stato”. È esattamente quello che ha appena fatto
Woody allen con Cafè Society, con la differenza che per lo meno W.A.
non interrompe il film ogni 5 minuti per infilarci un balletto. Ormai
per me è andata così, ma se mi ascoltate voi potete non andarci
proprio.
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