martedì 3 febbraio 2015

Unbroken

Se cercate su www.libraccio.it non troverete il “Manuale su come girare un polpettone americano” ed. 1976, usato, perché l'unica copia l'ha comprata Angelina Jolie prima di girare Unbroken. Ha studiato e ha applicato il manuale alla perfezione. Se infatti andrete a vedere il film, non troverete un'invenzione che sia una, non un nuovo punto di vista, nessuna grafica innovativa, non un'idea narrativa... niente. È perfetto.
Qualcuno, però, deve aver strappato e usato pagina 98 de il “Manuale su come girare un polpettone americano”, ed. 1976, per farsi una canna. Peccato perché così Angelina non ha potuto studiare il capitolo in cui si raccomanda al regista di non girare scene in tempo reale. Ovvero, se una sequenza, nella realtà, dura, poniamo, 4 minuti, con il montaggio e opportuni tagli si può far durare 40 secondi o 20 o meno ancora. Ecco che, non conoscendo questo trucchetto, la Jolie, il naufragio del protagonista, che dura 45 giorni, la gira in 45 giorni e la monta in pellicola in modo che duri 45 giorni. Per questo nelle locandine del film si raccomanda di portare in sala vari cambi di biancheria e scegliere bene i vicini di poltrona.

Altro? Sì, all'inizio, quando si raccontano infanzia e adolescenza del protagonista, la Jolie infila una raffica di scene raccapriccianti. I genitori italiani sono rappresentati in modo imbarazzante: il padre del protagonista strappa per un niente alla madre del protagonista l'Oscar di merda per la peggior comparsa del millennio. Recitano da cani, ma anche perché sono diretti da cani e - scusate se scomodo i fratelli Coen, che hanno steso la sceneggiatura - gli fanno fare e dire cose da cani. Con il massimo rispetto verso i cani. Cari fratelli Coen, Joel ed Ethan, non è che l'avete usata voi pagina 98?

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