Ho scritto
“L'amore-bugiardo-non-ho-capito” su Google ma non è venuto fuori
niente di utile. Allora ho scritto: “L'amore-bugiardo-spiega” ma
neanche così. Che sia io l'unico con mille dubbi? Eppure sono stato
molto attento, anche perché non è un film che ti permette di
divagare. Si comincia subito con la scomparsa di una donna in una
cittadina americana e si continua seguendo le vicende - separate - di
lui e di lei. E fin lì sono rimasto al passo, dicendomi “bello
bello, mi piace”. Il problema arriva alla fine, quando tutto
dovrebbe chiarirsi. Mentre sceneggiatori e regista stappano lo
champagne in vista dei titoli di coda, io vado in crisi perché tutto
il meccanismo che fino a quel momento ha funzionato, collassa come le
twin tower. Viene fuori che c'è un figlio in arrivo. Ma da dove? Ma
come? Sul fronte indagini, poi, la polizia sparisce e i subentranti
agenti dell'FBI sembrano addesttrati dall'ispettore Clouseau. In
Italia, ma anche in America se non si trattasse di un film, non la
farebbe franca nessuno. Ci sono prove che vedrebbe anche Bocelli. E
poi, un ospedale, dico, un ospedale, dimette e manda a casa in
piagiamino verde una persona con più di metà corpo imbrattato di
sangue? Hanno finito il Johnson's e l'assicurazione non passava il
Mustela?
Tuttavia, nemmeno un finale traballante
basta per bocciare “Amore bugiardo”. Non prenderà l'oscar per la
sceneggiatura, ma per qualche motivo, che comprenderà meglio chi è
sposato, può piacere. Parla della vita di coppia e del matrimonio,
dicendone cose buone e cose orribili. Tutte, le une e le altre,
fotografie di quello che accade nella realtà. Insomma, ottimi maron
glacé nel Tetrapack del Tavernello. Nel contenuto da salvare ci
metto anche il cast: Ben Affleck, un po ispessito ma sempre un bel
ragazzino, la gnoccosa Rosamud Pike e la stupenda Emily Ratajkowski (potrei morire) che fa vedere le sue stupende tette. E
con questo metto il timbro “approved” e la parola fine.
Tornato a casa m'è capitato di rivedere "A proposito di Schmidt", con Nicholson, così la delusione è stata parzialmente compensata. Veramente un film (L'amore bugiardo) poco credibile negli sviluppi e con dialoghi fumettistici. Uno poi si dice:"Va beh! probabilmente si tratta di una metafora, per cui i toni e le situazioni sono un po' forzate! Ma anche così rimane d'una noia mortale. E poi 148 minuti? ma perché?
RispondiEliminaIo, invece, credo di aver letto qualche pagina de "La straniera" uno dei pochi libri che abbandono nella mia carriera di lettore.
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