
Murakami mi mette in crisi più di Camus, perché qui è evidente che c'è qualcosa da capire, un secondo significato da individuare. Il mio problema è che oltre a non trovare questo secondo significato nascosto, non mi è chiaro nemmeno il primo. Preferisco di gran lunga il corvo parlante: con un po' di pazienza si riesce a ricostruire la sua frase e anche a trovare l'oggetto nascosto. Qui è un casino: chi è l'uomo pecora? Esiste davvero? Chi ha ucciso Mei? E che cosa rappresenta quel poveraccio con un braccio solo che esiste solo per morire investito? Potrei andare avanti con i miei dubbi che sono più di mille, ma non vorrei farne venire a chi non ne ha. E quindi mi fermo. Anche con Murakami.
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