Leggero come una risata, probabile come una promessa di Berlusconi, evitabile come il canone Rai, “40 anni vergine” è un film perfetto: lo puoi vedere senza vergognarti e lo puoi perdere senza rimorsi. Inoltre tutta la storia - incipit, svolgimento, climax e conclusione - è genialmente riassunta nel titolo e quindi puoi immaginarlo senza vederlo.
Se però non lo vedi magari ti immagini il genere commedia erotica con volgarità stile Vanzina-Neri Parenti; non sarebbe un bello spettacolo e non sarebbe giusto. “40 anni vergine” è una produzione americana. Significa che insieme al film ti danno anche una dose di buoni sentimenti. Ecco allora che il quarantenne vergine Steve Carell, illibato anche come attore, manca una quantità di ottime occasioni con bionde, rosse e more perché vuole fare sul serio con Catherine Keener, nota a quel pubblico di voyeur che aspettavano la domenica sera per vedere “The L-World” su La7, dove L sta per “Lesbian”. Nel telefilm Catherine era l’affascinante Marina che insidiava le mogli degli altri.
In “40 anni vergine” Catherine è etero e per mestiere vende oggetti su ebay. Una trovata carina, ma ce ne sono parecchie altre distribuite lungo il film. Le ha pensate e scritte lo stesso attor vergine Steve Carell insieme con il regista, un altro che se non è casto, poco ci manca, dal momento che si chiama Judd Apatow e su di lui Google prima ti dice “forse cercavi qualcun altro” e se proprio insisti scuce una filmografia nella quale il titolo più famoso forse è “Prima o poi me lo sposo”, del 1998, che se prendi la VHS in noleggio probabilmente il distributore si rifiuta di riprenderla indietro il giorno dopo.
Ci sono altri attori nel cast di “40 anni vergine”, tutti bravi o bravini, tutti divertenti e tutti sconosciuti. Il ricambio fa piacere, ben venga il nuovo, ma mancano il conforto e la sicurezza che trovi in un volto famoso. Manca la garanzia dell’attore che stimi e che in qualche modo ti rassicura. Ecco, se il film non è una genialata assoluta (e 40 anni vergine non lo è) rischi di guardarlo con il freno a mano tirato e quindi di perderne una buona parte.
Da oggi Judd Apatow e Steve Carell sono famosi e, grazie soprattutto agli incassi record, la loro prima volta non se la scorderanno mai. Ma poiché non passeranno alla storia, noi li dimenticheremo. Con simpatia ma presto.
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