I doveri nella vita sono altri. Tuttavia “Kill Bill vol 2” non è solamente piacere. Se cercate il piacere puro tornate a vedere Kill Bill, che una volta sola non basta. Il volume 2 ha un pregio e un difetto: il pregio è di dirci come va a finire la vendetta di Uma Thurman. Il difetto è di dircelo. Mi spiego: c’è David Carradine che definire “grande” significa essere poveri di vocabolario, ci sono dialoghi che definire “perfetti”
vuol dire non sapersi esprimere, ma ci sono anche spiegazioni che definire esagerate significa che in realtà si vorrebbe dire “pallose”.
Ti aspetti di essere travolto da un ciclone di idee e finisci che apri l’ombrello per ripararti da un temporale di inizio stagione.
A scanso di equivoci, stiamo comunque parlando di un film che sta su un altro pianeta, per come è pensato, scritto, diretto e fotografato, per cui, prima di andare a vederne un altro guardatevi questo, che ha l’unica colpa di essere costretto a portare un finale. Ho sentito dire da molte persone che sono interessate a Kill Bill Vol 2, ma aspettano l’uscita del DVD del primo, in modo da vederli in sequenza. ...Mhm... Non so. Si potrebbe anche pensare il contrario: vedere prima il 2, e poi l’uno per finire in gloria.
È un’idea, che definisco balorda volendo proprio dire che è balorda. Ma chissà.
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