sabato 4 agosto 2007

Il codice Da Vinci

Il codice da decifrare è il seguente: “che cos’è questo libro”? Perché se è un thriller, “Il Codice Da Vinci” non è quel libro che non sai come hai fatto a vivere fino ad oggi senza leggerlo. Le situazioni risolte con troppa disinvoltura dal buon Dan Brown sono davvero troppe e lasciano l’insipido in bocca a chi è abituato a più saporiti stratagemmi criminali. Se è un saggio di storia va a sapere se ti racconta balle o se c’è del vero nelle sue tesi. Una cosa è certa: Brown fa più danni alla Chiesa di Don Gianni Baget Bozzo e Padre Mazzi messi insieme. Per 500 e più pagine costruisce e sostiene una teoria anti cattolica con una ben organizzata serie di testimonianze, papiri, vangeli, documenti, citazioni, opere d’arte e persino cartoni animati. A 30 pagine dalla fine il cristianesimo ha le ore contate e sta per essere cancellato dalla sconvolgente verità che emerge dal libro di  Brown: Gesù Cristo sarebbe un’invenzione del Consiglio di Nicea e dell’imperatore Costantino, in realtà era sposato con Maria Maddalena, che appare dipinta perfino nell’Ultima Cena di Leonardo accanto a lui. (Controllate: l’apostolo che sta a sinistra di Cristo sembra proprio una donna con i capelli rossi, e anche nelle tele di altri artisti rinascimentali appare con tratti femminili) Non solo: i due ebbero dei figli e i discendenti sarebbero arrivati fino ai giorni attuali. La cosa forse più sconvolgente è che come versione dei fatti, questa di Brown è obiettivamente più credibile di quella che ti insegnano a catechismo. Non è un caso che l’Opus Dei, http://www.opusdei.it/art.php?w=22&p=7188 pubblichi nel suo sito internet ben 25 articoli contro Brown e il suo libro.

Ma Brown cosa fa? A 20 pagine dalla fine, quando ti aspetti un finale alla “Capricorn One”, dove il grande imbroglio sta per essere rivelato al mondo, o come in “Tutti gli uomini del Presidente”, altro film in cui a farti tremare di indignazione sono i tentativi di sopprimere la verità, a 20 pagine dalla fine, Brown rallenta, accende gli antinebbia, scala in prima e si ferma. In altre parole sfracella il suo libro facendolo precipitare da un’altezza impressionante in un finale pavido e molle. Perché? Perché si è accorto di aver fatto troppa confusione tra fantasia e realtà e non sa come uscirne? Perché ha osato troppo? O, al contrario, perché gli manca l’ultima dose di coraggio? E così, in attesa che il suo libro finisca in pellicola per opera del regista Ron Howard, volta le spalle e tradisce tutti: le sue teorie, Leonardo da Vinci e, quel che è peggio, anche i suoi lettori. Giuda!

Nessun commento:

Posta un commento