I panini al salame sembrano vecchi anche appena esposti nella vetrinetta del bar. Non è questione di conservazione, ma di moda. Se dominavano la scena da semi-monopolisti fino agli anni 70 o poco più, oggi la loro quota di mercato è precipitata a causa della concorrenza dei più attuali e sofisticati “misti” con formaggi spalmabili e speck, foglia di insalata e maionese, o dei cremosi “tonno e carciofini”.
Per i film western è la stessa cosa. Quando ne esce uno nuovo ci si chiede che sapore potrà mai avere che non conosciamo già. Ciò è vero anche per questo “Terra di Confine”, film di Kevin Costner con Kevin Costner e Robert Duvall. Ma anche se il pane è un po’ stantio e il salame trasuda unto, il film si fa addentare volentieri. I paesaggi sono talmente belli e nuovi che ti chiedi se sono veri o ricreati in elettronica. I personaggi, un vecchio cow boy e il suo maturo aiutante sono di pasta dura, ben amalgamati. C’è persino qualche battuta felice, inserita coraggiosamente nei momenti di tensione. Ci sono i buoni e i cattivi. Insomma c’è tutto quello che serve per fare un ottimo panino al salame, fino alla resa dei conti e alla sparatoria finale. Qui bisognerebbe avere il buon senso di dire “scusi, mi fa passare? Sono sazio, esco.” e lasciare il cinema. Perché, a pistole ormai fredde, iniziano i venti minuti più indigesti della storia del cinema western. Kevin Costner regista sente che il suo panino è insipido e decide di aggiungerci qualche ingrediente: senape? maionese? No, marmellata alle fragole. E così ti serve un finale all’americana, farcito di sentimenti fuori luogo, dolciastro e nauseante, tanto che quando arrivi a casa ti tocca aprire il frigo e accendere la televisione per mandarlo giù.
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