Se fai qualche ricerca su Fausto Brizzi prima di andare al cinema, finisce che non ci vai.
Brizzi Fausto, nato a Roma nel 1968, è lo sceneggiatore di “Christmas in love”, “Vacanze a Miami”, “Natale sul Nilo” e “Natale in India”. Lo sceneggiatore è quello che immagina le situazioni e si inventa i dialoghi. Per cui Brizzi è quello che si inventa le gag dei film Di Neri Parenti e farcisce la bocca di Christian De Sica e Massimo Boldi con carriole di volgarità.
Andare di proposito a vedere un film di cui Brizzi è lo sceneggiatore è come votare per un partito il cui portavoce è Schifani. Ci vuole lo stesso stomaco.
Ma se non sai niente di tutto ciò e vai a vedere “La notte prima degli esami”, sceneggiato e diretto da Fausto Brizzi, alla fine ti devono staccare dalla sedia con qualche solvente, perché altrimenti resteresti lì seduto con un sorriso ebete sulla faccia, deciso a vederti anche il secondo spettacolo.
“La notte prima degli esami” non è un film, è una macchina del tempo che ti riporta indietro di anni. Quanti? La formula è: VE - 18 = X, dove VE sta per vostra età, qualunque essa sia. Il furbissimo Brizzi, che per quanto mi riguarda potrebbe prendere l’Oscar domani mattina, mette insieme un film che diverte, emoziona, commuove, produce malinconia e ti fa innamorare. Ma soprattutto ti fa ritornare con il sangue che ribolle nelle vene, tra ormoni risorti, globuli arrossati ed eroiche placche di colesterolo che fanno resistenza. Guardi la strada, ma vedi Cristiana Capotondi di cui ti sei innamorato, guidi la Multipla, ma vorresti avere il “Bravo” se dietro ci fosse seduta Lei, e gli effetti della sbornia emotiva te li porti anche a letto.
La storia ha la forza della semplicità e l’energia della sorpresa. Il finale è quello che non ti aspetti, ma che avresti dovuto immaginare se hai trascorso i tuoi 18 anni come si deve. Gli attori non recitano, interpretano il loro ruolo con naturalezza, perché è costruito davvero bene. Su tutti Giorgio Faletti, che da oggi è il mio nuovo mito.
Un commento esagerato per un filmetto che in fondo è impegnato come uno spot su ReteQuattro? Forse sì, ma lasciarsi andare ogni tanto alle emozioni “light” fa bene all’espressione del viso, e ritornare indietro di 27 anni fa bene al cuore, quasi come la lecitina di soia.
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