sabato 4 agosto 2007

Harry

Da bambino, da adulto, e soprattutto da fan, devo ammettere che “Il prigioniero di Azkaban” ha un problema: taglia via veloce su molte scene. Prima le costruisce in maniera superba e in modo tale che ti chiedi quando il regista ti è penetrato nella mente per ispirarsi.  Poi però le tronca. Ma come? Il lupo mannaro è esattamente quello che mi ero immaginato, il professor Lupin ha la faccia giusta, “l’expecto patronum” è come quello che faccio io, è tutto perfetto...  cos’è tutta ‘sta fretta?

È come se un cameriere ti servisse un vassoio di patatine fritte, ma lo togliesse subito per far posto alle ciliegie. Ma poi via anche quelle. Perché questo? Forse per non superare le 2 ore di proiezione, oltre le quali i bambini in sala non reggerebbero? È così? Ma allora chi se ne frega dei bambini. Che si fottano e restino a casa. Non solo io pago il biglietto intero e loro ridotto - e già per questo avrei diritto a vedere un film intero e non ridotto - ma poi in sala non faccio casino, contengo le esclamazioni meglio di loro, non mi viene sete, capisco tutto e non faccio domande idiote.

Gianluca Nicoletti su Golem afferma che Harry Potter è una scusa per tenere aperto un canale di comunicazione con i propri figli. Altri sostengono il contrario, ovvero che i figli siano un ottimo pretesto per gli adulti che desiderano vedere Harry Potter.

È vera soltanto la prima: con i libri e i film di Harry Potter, effettivamente, gli argomenti in comune con i figli si moltiplicano. Invece non condivido l’imbarazzo nell’avvicinare Harry Potter senza essere accompagnati da un minorenne per ogni mano. L’unica vergogna che un adulto dovrebbe provare, mentre magari alla cassa opta per un’altra sala, è quella di non essere più capace a sognare.

1 commento:

  1. I film su harry potter mi sembrano solo un surrogato dei libri e non possono che suscitare un po' di delusione in chi ha avvicinato per prima la storia scritta.

    Leggendo i libri si riesce perfettamente a visualizzare mentalmente l'immagine dei personaggi.

    .. e comunque non c'è bisogno di avere figli per trovare lo spunto per avvicinarsi a questo magico mondo...

    in libreria c'è la versione in inglese dell'ultimo libro... riusciremo a resistere ed aspettare la traduzione in italiano?

    RispondiElimina