sabato 4 agosto 2007

La guerra dei mondi

Se siete già in vacanza o se siete troppo indaffarati, non preoccupatevi. Se anche vi perdete “La guerra dei mondi” non sarete tagliati fuori. Milioni di terrestri lo vedranno, ma nessuno potrà mettervi in imbarazzo citando una frase tratta dal film, perché i protagonisti urlano tanto e parlano poco; per trovare una frase d’effetto bisognerebbe inserirsi nelle comunicazioni tra extraterrestri, tradurre e poi ancora.

Testi a parte, non sentitevi in colpa nemmeno per il resto: non c’è la poesia di E.T. non ci sono i dialoghi di “Odissea 2001”, il terrore di “Alien” è tutt’altra cosa e manca la gloria di “Guerre Stellari”. Quello che non manca sono gli effetti speciali, realizzati talmente bene che quasi ti annoi e se ti annoi pensi ad altro e se pensi ad altro ti viene la nostalgia per i film in bianco e nero degli anni ‘50, quando la mancanza assoluta di elettronica faceva fare gli straordinari all’immaginazione e vedere un film di fantascienza era come leggere un Urania con il sonoro.

 “Il pianeta proibito”, “L’astronave del dottor Quatermass”, “Il giorno dei trifidi” “Occhi bianchi sul pianeta terra”… pura ingenuità prodotta con pochi dollari, trame che spesso non stavano in piedi, attori sacrificabili e, soprattutto, nessuna campagna pubblicitaria. I produttori non si prendevano responsabilità. Se il film non ti piaceva, peggio per te: nessuno ti aveva detto di andarlo a vedere. Adesso, invece spendono in promozione quasi quanto spendono in produzione. I film come “La guerra dei mondi” non sono più film, ma eventi con fall out di marketing intorno. Tutto bene se le promesse vengono rispettate, ma se mi convinci a venire a vederti, poi non devi deludermi. E con “La guerra dei mondi” manca davvero poco al tradimento. C’è Tom Cruise che fa il suo lavoro, c’è Spielberg che non sbaglia e c’è tensione. Ma Tom Cruise ha fatto di meglio nella sua vita, Spielberg ha fatto molto di meglio e per quanto riguarda la tensione, tutto sommato ce n’è anche nello spot TV di Lycia doccia, quando ti chiedi se la modella svestita si girerà o non si girerà. Come dire che quasi quasi vale la pena stare a casa a guardare la TV. Comunque anch’io non mi prendo responsabilità: la modella non si gira.

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