sabato 4 agosto 2007

Io uccido

Delitto, indagine, soluzione. Lo schema del genere "thriller" è semplice e sicuro, tanto che la maggioranza dei film e dei libri è pennellata di giallo. Giorgio Faletti, al suo esordio come autore nel 2002, non si è sprecato e ha seguito la ricetta. Un po' come se un cuoco decidesse di cimentarsi con un panino al salame.

Tuttavia una pagnotta con fette di cacciatorino è l'ideale per merenda e nella valigia delle vacanze un tomo bello spesso come "Io uccido" è altrettanto appetitoso.

"Io uccido" ha il grosso problema di iniziare molto bene. E quando un libro ti prende al primo morso purtroppo ha maggiori probabilità di deluderti nello sviluppo.

Il pepe c'è, perché i delitti del serial killer di Faletti sono cruenti al punto giusto, le vittime sono ben definite, gli omicidi sembrano inevitabili manovre del destino più che azioni pianificate da un pazzo assassino. L'ambientazione nel Principato di Monaco e il particolare ambiente di Radio Montecarlo sono indovinate e intelligenti. Indovinate perché mettono insieme e confondono in un romanzo, fiction e realtà, il tutto 3 anni prima di Dan Brown e del suo "Codice Da Vinci". Intelligenti perché con questo semplice trucco ti trascinano nelle pagine con una facilità disarmante: Montecarlo esiste, RMC la conosci bene, dunque scivoli con un sorriso sulla maionese e ti fai prendere dalla storia.

Purtroppo ci sono un po' di bucce nel panino. Faletti corre in bilico tra l'improbabile-ma-possibile e l'inverosimile e spesso casca dalla parte sbagliata, aiutando i suoi eroi con una serie esagerata di colpi di fortuna. Il racconto diventa persino gnecco, come pane tirato fuori dal frigo, quando Faletti ti fa perdere una vita (15 pagine, l'intero paragrafo 52) raccontando nei minimi dettagli la storia, il carattere, le aspirazioni, i progetti e i difetti di un insignificante Hudson McCormac per poi sopprimerlo subito dopo. Suggerimento: se leggete il libro inghiottite questo paragrafo senza masticare e passate oltre, perché per il resto il romanzo si mantiene gustoso fino alla fine. Chiusa l'ultima pagina probabilmente non sarete sazi. Nessun problema: in libreria c'è da tempo il secondo romanzo di Faletti: "Niente di vero tranne gli occhi". Chi lo assaggia?

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